La discarica è il luogo dove vengono depositati e smaltiti i rifiuti solidi urbani e tutti i rifiuti provenienti dalle attività umane (detriti di costruzioni, scarti industriali, ecc...) che non è più possibile riciclare, inviare al trattamento meccanico-biologico, gassificare od utilizzare come combustibile negli impianti di termovalorizzazione.
I rifiuti devono essere trattati adoperando numerosi accorgimenti al fine di garantire la massima tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. In particolare deve essere assicurata la protezione di tutte le "matrici" ambientali che possono essere influenzate dalla presenza della discarica: le falde acquifere, il suolo attorno all'impianto e l'aria esterna.
A tal fine devono essere prese le seguenti precauzioni previste dalla vigente normativa:
• realizzare una barriera di protezione sul fondo della discarica e sulle pareti laterali, per evitare che eventuali liquami presenti nella discarica stessa (il cosiddetto percolato, ossia il liquido formatosi a seguito del contatto delle acque piovane con i rifiuti depositati) possano spostarsi nel terreno circostante spingendosi pian piano fino alle falde acquifere, con i rischi che potrebbero derivare in termini d'inquinamento delle stesse;
• realizzare idonei impianti per il recupero del biogas prodotto in discarica, per evitare che lo stesso possa liberarsi in atmosfera con i conseguenti impatti negativi;
• realizzare, al termine della "vita utile" della discarica, un'idonea copertura che consenta una perfetta "disconnessione" con l'esterno, al fine di eludere qualsiasi contatto tra i rifiuti contenuti all'interno e le matrici ambientali del territorio;
• coprire quotidianamente i rifiuti che vengono depositati in discarica ed immagazzinati seguendo le precauzioni stabilite dalla legge (fase cosiddetta di "stoccaggio"), allo scopo di garantire le migliori condizioni igieniche e sanitarie di gestione dell'impianto.
Ogni rifiuto deve essere conferito nelle idonee discariche che, secondo quanto previsto dalla norma (D. Lgs. 36/2003) possono essere di tre tipi differenti:
- discarica per rifiuti non pericolosi;
- discarica per rifiuti pericolosi;
- discarica per rifiuti inerti (scarti di demolizioni, costruzioni, scavi).
La normativa definisce tutte le modalità per realizzare e gestire le discariche, ivi compreso il piano di sorveglianza e controllo che prevede una serie di attività d'analisi dei parametri chimici, fisici, idrogeologici, meteo climatici e topografici da determinare periodicamente con una frequenza prestabilita delle misurazioni.
La legge, partendo dal concetto e dalla definizione stessa di rifiuto, individua anche delle tipologie distinte di reati connessi allo smaltimento e, tra questi, la gestione illecita dei rifiuti, l'abbandono di rifiuti, l'attività di discarica abusiva.
In Italia, purtroppo, esistono numerose discariche abusive, inquinanti e pericolose, la cui realizzazione è molto spesso connessa ad attività mafiose il cui fine è di creare profitti economici attraverso il traffico illegale dei rifiuti.
Si approfitta, in pratica, di aree nascoste, anche non lontane dai centri abitati, per abbandonare grosse quantità di rifiuti d'ogni genere o s'impiegano discariche regolarmente autorizzate aggirando le prescrizioni per l'utilizzo, con un alto rischio per la salubrità delle zone interessate e per la salute dei cittadini.
Una discarica controllata di rifiuti urbani o speciali, siano essi pericolosi o non pericolosi, che venga gestita secondo le previsioni normative, non causa problemi di carattere ambientale e può essere considerato un impianto industriale come altri, benché con specifiche criticità.
Una discarica incontrollata, invece, gestita secondo la logica del malaffare, senza alcuna precauzione per la tutela dell'ambiente e della vita dei cittadini e dei lavoratori, può causare gravi danni e, anche per questo, è indispensabile assicurare ogni opportuno controllo del territorio da parte delle forze di polizia e degli enti preposti.